Dokument-Nr. 1004
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 20. September 1919
Regest
Bei der Bischofskonferenz in Fulda vom 22. bis 24. August 1919 fällten die Bischöfe einen Beschluss über eine Einigung zwischen katholischen Arbeitervereinen mit Sitz in Berlin und christlichen Gewerkschaften. Daraufhin besuchten der Generalsekretär der katholischen Arbeitervereine Heinrich Fournelle und der Priester Maximilian Beyer Pacelli. Der Nuntius forderte sie auf, einen Weg zu finden, um dem Wunsch der deutschen Bischöfe entgegen zu kommen und diese über den Ausgang der Verhandlungen zu informieren. Diese können immerhin entscheiden, ob man den Heiligen Stuhl gemäß der Enzyklika "Singulari quadam" hinzuziehen solle. Dies habe Pacelli gesagt, weil die zwei 'integralistischen' Geistlichen den Episkopat gerne ausschließen würden, weil er den christlichen Gewerkschaften zu hörig sei. Pacelli rät, dass der Heilige Stuhl in dieser Sache eine abwartende Haltung einnehmen solle; schließlich haben weder der Zentrumspolitiker und Verbandssekretär der katholischen Arbeitervereine Paul Fleischer in seiner Denkschrift noch die christlichen Gewerkschaften eine Einschaltung des Heiligen Stuhls verlangt, während die Möglichkeit einer interkonfessionellen Gewerkschaft schon in der besagten Enzyklika enthalten ist.Betreff
Sulla questione dei sindacati cristiani in Germania
Insieme al relativo Allegato (che qui unito compio il dovere di restituire all'Eminenza Vostra Reverendissima) mi è regolarmente pervenuto il venerato Dispaccio dell'Eminenza Vostra Nr. 95762 in data del 13 corrente relativo alla questione dei Sindacati cristiani in Germania.
A tale riguardo mi occorre significarLe che la Conferenza vescovile di Fulda si è testé occupata del grave argomento ed ha adottato all'unanimità (colla sola astensione dal voto del Vescovo di Treviri) la seguente risoluzione, comunicato al sacerdote Fournelle, Segretario generale della Lega di Berlino, dall'Eminentissimo Signor Cardinale von Hartmann con lettera in data del 1. corrente (Allegato I):
"Sommamente desiderabile nell'interesse così
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della concordia fra i cattolici tedeschi, come degli stessi
operai cattolici, è la unione fra le associazioni operaie cattoliche
di Berlino ed i sindacati cristiani, sia in forma di fusione tra
ambedue, sia di amichevole accordo.L'attuazione di tale unione è lasciata alle due organizzazioni.
È superfluo d'interrogare nuovamente la Santa Sede sull'argomento."
La surriferita comunicazione dell'Eminentissimo Arcivescovo di Colonia è stata provocata da tre lettere del menzionato Sacerdote Fournelle, rispettivamente in data 16 Aprile, 24 Maggio e 17 Agosto. Nonostante che, come suole accadere in simili controversie, esse siano non immuni da spirito di parte e quindi non completamente oggettive, tanto che hanno incontrato l'opposizione anche di aderenti finora alla direzione di Berlino (ad esempio del parroco Windolph – Allegato II), tuttavia giovano a meglio conoscere lo stato attuale della questione, l'azione esercitata dal Signor Deputato Fleischer, i tentativi fatti per giungere ad un accordo fra le due organizzazioni ed i principali punti di divergenza fra le medesime; ed è perciò che
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mi do premura d'inviare a
Vostra Eminenza copia di quelle lettere sia nell'originale tedesco (Allegato III) che nella traduzione italiana (Allegato IV, V e VI).Ieri mattina, preoccupati per la risoluzione di Fulda, vennero da me il suddetto Sacerdote Fournelle ed il parroco Beyer della Lega di Berlino, per intrattenermi sulla vertenza. Da parte mia mostrai loro il dovere che ad essi incombe di soddisfare l'unanime desiderio dei Vescovi della Germania e quindi di cercare con animo sincero e spassionato e con verace buon volere il conseguimento della bramata unione in una delle due forme indicate nella lettera dell'Eminentissimo von Hartmann; feci loro notare l'urgente bisogno della più stretta concordia fra tutte le forze d'ordine per arginare, in quanto è ancor possibile, le tendenze radicali degli indipendenti e dei comunisti e, pur riconoscendo volontieri [sic] la loro fedeltà ai principi cattolici, osservai esser un fatto innegabile che il numero degli operai aderenti ai sindacati cristiani interconfessionali (circa un milione) è di gran lunga superiore a quello relativamente assai piccolo delle sezioni professionali di Berlino, né, malgrado i pericoli
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che i sindacati medesimi possono offrire, vi è la minima
speranza di attrarre gli operai anzidetti nelle organizzazioni sindacali puramente
cattoliche. Essi mi promisero che avrebbero iniziato nuove trattative per raggiungere
l'accordo, ma non mi dissimularono aver poca fiducia nel successo, perché (dissero) la forma
di amichevole intesa è bensì da loro voluta, ma respinta dai capi dei sindacati cristiani,
mentre, d'altra parte, quanto alla forma di completa fusione, essi non credono di poter in
coscienza consigliare gli operai della loro Lega ad entrare nelle organizzazioni
interconfessionali, non mantenendosi queste, a loro avviso, fedeli ai principi cattolici, ad
esempio, in ciò che riguarda le condizioni per la liceità dello sciopero. Risposi loro che
sull'esito delle trattative essi dovrebbero a suo tempo riferire ai Vescovi, di cui non può
esser messa in dubbio la purezza della dottrina cattolica ed i quali giudicherebbero poi se
sia espediente un ricorso alla Santa Sede a norma dell'Enciclica
Singulari quadam. Ciò dissi, perché ben mi accorsi che i miei interlocutori, da buoni "integrali",
avrebbero messo assai volentieri da parte l'Episcopato, che accusano di stare esso pure
sotto il terrorismo dei sindacati cristiani. 47r
Stando così le cose, e poiché Vostra Eminenza mi ha ordinato di esprimere francamente il mio umile parere, sembrami opportuno, soprattutto dopo la detta risoluzione della Conferenza di Fulda, che la Santa Sede, almeno per ora, non interloquisca, ma attenda l'ulteriore svolgimento della controversia. A Sua Eccellenza il Signor von Bergen non sarà difficile, parmi, di rispondere riferendosi alla risoluzione medesima; tanto più che nello stesso Memorandum del Signor Deputato Fleischer non si chiede, almeno esplicitamente, un intervento diretto ed espresso della Santa Sede.
A questo proposito posso anzi aggiungere che (secondo quanto mi ha oggi ripetutamente assicurato Monsignor Walterbach) i capi dei sindacati cristiani non attendono affatto in questo momento una parola da Roma, nemmeno nel senso di raccomandare agli operai cattolici della Germania di ascriversi ai sindacati predetti, e che, comprendendo essi benissimo l'attitudine di riserbo della Santa Sede, si contentano della recente dichiarazione dei Vescovi e delle direttive generali date in passato dalla Santa Sede medesima, particolarmente nell'immortale Enciclica Rerum novarum e nella Singulari quadam, la quale permette
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già di far parte dei sindacati interconfessionali. Dopo di ciò, chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1↑Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
2↑Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.