Dokument-Nr. 1131
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
München, 25. Oktober 1919

Regest
Die Frage der Errichtung einer Reichsbotschaft beim Heiligen Stuhl wird nach wie vor von der Öffentlichkeit und vom Haushaltssauschuss im Reichstag erörtert. Nach Einlassungen des Reichsaußenministers Hermann Müller wurde das Interesse des Deutschen Reichs an guten Beziehungen zum Heiligen Stuhl bestätigt, jedoch sind weder Bayern noch Preußen bereit, die eigene Gesandtschaft in Rom aufzugeben. Die große politisch-religiöse Bedeutung, die selbst die sozialistische Regierung in Deutschland der katholischen Kirche zuschreibt, ist auch ein Verdienst einer unvergleichlichen Organisation der deutschen Katholiken und ihrer Partei, des Zentrums. Durch deren Engagement leben die Katholiken in Deutschland unter besseren Bedingungen als zuvor. Dies lässt hoffen, die Frage der Errichtung einer Botschaft beim Heiligen Stuhl nach den vom Zentrumspolitiker Pfeiffer dargestellten Wünschen lösen zu können.
Betreff
Dell'Ambasciata Germanica presso il Vaticano
Eminenza Reverendissima,
Facendo seguito al mio rispettoso rapporto Nr. 14360 del1 12 corrente mi do premura di riferire a Vostra Eminenza Reverendissima, come la questione della creazione di un'Ambasciata dell'Impero Germanico presso la Santa Sede continua ad essere discussa <agitata>2 sia nella stampa di tutti i colori, sia nelle discussioni dei vari partiti politici, e sia anche nella Commissione del Reichstag, che in questi giorni si è occupata del bilancio del Ministero degli Affari Esteri.
È evidente che qui in Germania si apprezza nel suo giusto valore l'immenso potere politico-religioso della Chiesa cattolica e si giudica indispensabile al vero bene della Nazione il mantenere buone relazioni con la Santa Sede. Pochi giorni fa il Ministro degli Esteri, il socialista
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Dr. Mueller, dichiarò nella Commissione suddetta che la Germania annette il massimo interesse alle buone relazioni con la Santa Sede e che con queste disposizioni si sta trattando la questione della creazione di un'Ambasciata dell'Impero presso il Vaticano.
Anzi, se contro tale progetto vi sono delle difficoltà, esse vengono dal fatto che tanto la Prussia quanto la Baviera non vogliono rinunziare all'antico loro diritto di avere il proprio Rappresentante presso la Santa Sede. Certamente entra in ciò anche l'interesse politico e lo spirito di particolarismo, che divide i vari Stati della Germania, malgrado gli sforzi che si vanno facendo per l'unione di essi e per l'incentramento politico nel Governo di Berlino; ma non può negarsi che questa lotta per conservare la propria Rappresentanza diplomatica presso la Santa Sede indichi tutta l'importanza che si dà ai buoni rapporti con la Santa Sede medesima.
Nella menzionata Commissione il Ministro degli Esteri, dietro analoga interrogazione, ha dichiarato che per ora la questione della creazione dell'Ambasciata non può essere subito risoluta, appunto perchè la Baviera non vuole rinunziare alla sua Legazione presso la Santa Sede e la Prussia, se la Baviera non cede, neppure essa vuole perdere tale privilegio.
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Il Dr. Müller ha espresso però la speranza che le trattative porteranno ad una felice soluzione. Da buona fonte ho poi saputo che il Ministro Presidente di Baviera, Hoffmann, per agevolare la difficoltà, che forse potrebbe nascere dalla questione della reciprocità ed anche per non rinunziare all'onore di conservare almeno la Nunziatura Apostolica in Baviera, avrebbe proposto che vi sia un Nunzio accreditato presso l'Impero, ma che la di lui residenza rimanga a Monaco. Mi si aggiunge tuttavia che finora il Governo di Berlino non ha risposto a tale progetto.
Non si può non rilevare intanto da questo stato di cose che gran merito dell'importanza, che vien data alla Chiesa cattolica nella Germania in maggioranza protestante, è dovuto allo zelo, all'attività ed alla impareggiabile organizzazione dei cattolici tedeschi. Oramai qualunque Governo voglia avere nelle mani il potere deve fare i conti coi cattolici e per essi col partito del Centro. Ed è significantissimo che perfino un Governo socialista rivoluzionario, come l'attuale, non possa fare a meno di questa immensa forza che rappresentano i cattolici in Germania e che sanno far valere nella difesa degli interessi religiosi e politici del loro partito. Evidentemente non è stata la simpatia verso la
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Chiesa cattolica che ha inspirata una Costituzione così larga verso i cattolici, come quella data dal Governo socialista di Ebert. È stata unicamente l'opera del Centro ad imporre al partito socialista non soltanto la propria cooperazione nel Gabinetto, senza la quale esso non avrebbe potuto governare, ma tale una Costituzione che, se non <buona>3 in teoria, <però>4 almeno in pratica mette oggi i cattolici tedeschi in condizioni di maggiore libertà che non sotto il passato regime.
Tutto perciò fa sperare che anche la questione dell'erigenda ambasciata presso la Santa Sede venga risoluta secondo i desideri del Centro, dei quali ultimamente si è fatto interprete nella più volte nominata Commissione il deputato Pfeiffer.
Inchinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
55r, am oberen Seitenrand notiert, vermutlich vom Empfänger: "Acc. ric. col N. 99055, del 3 Dicembre 1919".
1"Nr. 14360" hds. von unbekannter Hand unterschrichen, am linken Seitenrand hds. "m" hinzugefügt.
2Hds. gestrichen und eingefügt von Pacelli.
3Hds. eingefügt von Pacelli.
4Hds. eingefügt von Pacelli.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 25. Oktober 1919, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 1131, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/1131. Letzter Zugriff am: 12.12.2024.
Online seit 04.06.2012, letzte Änderung am 29.09.2014.