Dokument-Nr. 11665
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Berlin, 26. Juni 1926

Regest
Pacelli übersendet ein Schreiben des Apostolischen Administrators des südlichen Teils der Diözese Tiraspol Kruschinski. Der Präses des Katholischen Hilfswerks für die Kolonisten des Schwarzen und Asowschen Meergebiets für Russland der Diözese Tiraspol Lamboy überbrachte diesen Brief in Begleitung des Pfarrers Ehresmann aus der Diözese Tiraspol und informierte den Nuntius strikt vertraulich über die Situation in der Diözese. Der Nuntius bat Lamboy, diese Schilderung in der beiliegenden Denkschrift zu verschriftlichen. Zum besseren Verständnis schickt Pacelli Informationen zu Lamboy und Ehresmann voraus, die er vom Berliner Caritasdirektor Wienken erhielt. Ehresmann ist seit 1922 in Deutschland und seit 1925 in Berlin, wo er bei dem ebenfalls aus der Diözese stammenden Pfarrer Maier wohnt. Dieser beschwerte sich wiederholt bei Wienken darüber, dass Ehresmann Arbeit scheue. Laut Wienken möchte Ehresmann in die Fürsorge für die Diözese Tiraspol eintreten, um sich einen angemessenen Lebensunterhalt zu sichern. Der deutsche Staatsbürger Lamboy brach sein Studium der Philosophie und Theologie in Saratow ab und kam 1918 nach Deutschland. In den Jahren der Hungersnot 1921/22 schickte das deutsche Unternehmen Peter Westen mehrere Dampfer mit Weizen für die Katholiken nach Südrussland, wofür die Bezahlung in zwei bis drei Jahren erfolgen sollte. Lamboy ist bei diesem Unternehmen angestellt und damit beauftragt, das Geld von den Bauern einzutreiben. Allerdings verlangt das Unternehmen nun Goldmark, nachdem es selbst in Papiermark gezahlt hatte, wodurch es einen Gewinn von 2 Millionen Goldmark erwirtschaftete. Nach Informationen Wienkens widmete sich Lamboy gänzlich dieser bisher unbekannten Sache. Der Caritasdirektor warnte daher die Nuntiatur davor, sich in dieser Angelegenheit zu engagieren. Lamboy ist nach Einschätzung Wienkens der Hauptgrund dafür, dass die Fürsorge für die Diözese Tiraspol mit Bischof Kessler brach. Lamboy schickte junge Männer aus Russland nach Deutschland, die Priester werden wollten und für die sich Wienken einsetzte. Einer von ihnen zeigte perverse Neigungen. Als die Leitung des Priesterseminars dies bemerkte, machte sie den Caritasverband verantwortlich. Lamboy sagte auf Anfrage, dass er zwar von dieser Neigung wisse, aber glaube, dass der junge Mann sich in Zukunft bessern werden.
Betreff
Trasmettesi lettera di Mons. Kruschinsky e rapporto sulla situazione dei cattolici nella diocesi di Tiraspol
Eminenza Reverendissima,
Fu nei giorni scorsi a visitarmi certo Sig. Giovanni Lamboi (accompagnato dal Rev. parroco Ehresmann), il quale mi disse che veniva dalla Russia ed era stato incaricato dal Revmo Mons. Kruschinsky, Amministratore Apostolico della parte meridionale della diocesi di Tiraspol, di consegnarmi una sua lettera, che ho l'onore di qui accludere, (Allegato I) e di farmi a voce delle comunicazioni strettamente confidenziali riguardanti la situazione dei cattolici in quella regione.
Pregai il Sig. Lamboi a voler mettere in iscritto quanto desiderava riferirmi; ciò che egli fece, redigendo un rapporto, che compio il dovere di inviare parimenti qui unito all'Eminenza Vostra
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Reverendissima (Allegato II).
A maggior intelligenza ed a complemento di quanto sopra, stimo opportuno di partecipare a Vostra Eminenza sulle anzidette persone le seguenti informazioni, che ho potuto raccogliere dal Rev. sac. Wienken, direttore del "Caritasverband" di Berlino.
Il parroco Ehresmann, della diocesi di Tiraspol, venne nel 1922 dalla Russia in Germania, e risiede, dall'autunno dello scorso anno, in questa capitale. Egli fu sempre in una certa opposizione col suo Vescovo, Monsignor Kessler; un suo confratello, il parroco Maier, appartenente esso pure alla suddetta diocesi, e con cui dimora, si è ripetute volte lagnato col Rev.  Wienken dicendo che non faceva nulla e che ogni lavoro gli era gravoso. La sua mira è di poter entrare nell'opera di assistenza per la diocesi di Tiraspol "Fürsorge für die Diözese Tiraspol", onde avervi un posto ed un congruo
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sostentamento.
Il Sig. G. Lamboi, di nazionalità tedesca, nato in Russia, studiò per alcun tempo filosofia e teologia nel Seminario di Saratow, ne uscì poi e si recò, in seguito all'occupazione dell'Ucraina, nell'anno 1918 con passaporto tedesco in Germania. Nel tempo della spaventosa carestia degli anni 1921-1922 una Ditta tedesca, Peter Westen, inviò col consenso dei Sovieti alcuni piroscafi carichi di frumento per gli abitanti della Russia meridionale, specialmente per i cattolici, con l'intesa che il pagamento del relativo prezzo sarebbe stato effettuato dopo due o tre anni.
Il Sig. Lamboi è l'agente della sunnominata Ditta ed è incaricato di riscuotere il denaro dovuto dai contadini. La Ditta, la quale nel tempo dell'inflazione comprò il frumento con Marchi-carta, esige adesso Marchi-oro; secondo il parere del Wienken, essa deve aver così
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guadagnato circa due milioni di Marchi-oro.
A questo penoso affare, non abbastanza noto né al Governo né ai contadini cattolici, si è dato interamente il Lamboi.
Il Sac. Wienken ha pertanto messo in guardia la Nunziatura, affinché essa non venga in alcun modo coinvolta in tale questione.
Egli, che conosce il detto Signore da quattro anni, non ne ha mai avuto una buona impressione e desidera di non aver che fare con lui. Il Lamboi è stato la causa principale, per cui la menzionata "Fürsorge für die Diözese Tiraspol" si mise in rottura con Mons. Kessler; egli ha lavorato molto perché la medesima Opera venisse riconosciuta, come associazione indipendente, dal Governo tedesco e Mons. Kessler non vi avesse più ingerenza alcuna. Laonde Mons. Kessler che aveva dapprima fiducia nel Lamboi, ora non ne vuol più
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sapere affatto.
Il Rev. Wienken ha aggiunto che il Lamboi si crede chiamato a salvare la Chiesa nella Russia Sovietica, ma che, a suo giudizio, gli manca il vero spirito cattolico. Egli ha mandato dalla Russia dei giovani che volevano farsi sacerdoti. Il "Caritasverband" ottenne, dopo grandi difficoltà e premure, che entrassero in Seminari cattolici. Orbene, uno di detti giovani, dell'eta di 18 anni, aveva assai perverse inclinazioni. Soltanto dopo notevole tempo si seppe ciò dai Direttori del Seminario, i quali ne resero responsabile il "Caritasverband". Questo domandò al Lamboi come mai avesse raccomandato un tal giovane per il sacerdozio, ed egli rispose che, pur sapendo la cosa, credeva che il giovane si sarebbe corretto in avvenire.
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Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
57r, rechts der Datumsangabe hds. von unbekannter Hand, vermutlich vom Empfänger, notiert: "13"; oben mittig hds. von unbekannter Hand, vermutlich vom Empfänger, notiert: "7"; links oberhalb des Adressaten hds. von unbekannter Hand, vermutlich vom Empfänger, notiert: "Russia"; unterhalb der Datumsangabe Stempel: "Remittatur; rechts oberhalb des Textkörpers Stempel: Ad Sacra Congregatione Pro Ecclesia Orientali Romae, die... an. ..."; ebenda "Sacra Congregatione Pro Ecclesia Orientali" hds. von unbekannter Hand, vermutlich vom Empfänger, überschrieben mit: "Commissione pro Russia".
1Protokollnummer des Staatssekretariats.
2Protokollnummer der Kommission Pro Russia.
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 26. Juni 1926, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 11665, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/11665. Letzter Zugriff am: 06.12.2024.
Online seit 29.01.2018, letzte Änderung am 01.02.2022.