Betreff
Amministrazione ecclesiastica di Danzica – Trattative
concordatarie
Come ebbi già l'onoreadi annunziare all'E. V. R. colcoi mieio rispettosio cifratioN.N. 402 e 403, non appena mi pervenne
il venerato Dispaccio N. 159 del 16 corrente, col quale
l'E. V. R. mi significava essere intenzione
intenzione intenzione del S. Padre di non differire più oltre la
costituzione in Amministrazione Apostolica del territorio della città libera di Danzica, mi
recai senza indugio a Berlino, affine di ottenere,valermi
, in qdi tale intenzione per ottenere,
in compenso, perin quantose fosse possibile, in compenso opportune
concessioni., in conformità delle istruzioni impartitemi nel sullodato
Dispaccio.
Potei in fatticolàaverconferire subito altale riguardo, colloqui sia col
Sig. Presidente del Reich Sig. Ebert e col nuovo Ministro degli Esteri Dr Rathenau, per il Governo Centrale, (il Cancelliere Wirth trovavasi
assente dalla Capitale a causa dalla malattia della madre), sia, per il Governo
prussiano, col Ministro del Culto Sig.Dr Boelitz, unitamente al Segretario di Stato Dr Becker, al Direttore Ministeriale Dr Fleischer ed al Consigliere Governativo
68v
Sig. Niermann. In detti colloqui mi studiai di far
rilevare ed apprezzare debitamente la sovrana benevolenzacondiscendenza
di Sua Santità, la Quale d dell'Augusto Pontefice, disposto a dare senza ritardo alla
importa questione di Danzica una soluzione atta a tutelare nel
miglior modo possibile gl'interessi nazionali della Germania, e lasciai anzi intraved sperare (senza
darnedar tuttavia alcuna assicurazione) che il futuro Amministratore
Apostolico sia
arebbesarebbe di nazionalità tedesca (cfr. Dispaccio di
Mons. Pro-Segretario della S. Congregazione degli Affari Ecclesiastici
Straordinari N. B. 30440 del 28 Gennaio scorso). I sunnominati Signori
mostrarono viva soddisfazione per tale soluzione, ed il Dr Rathenau mi espresse il desiderio di conoscere in precedenza il nome
dell'ecclesiastico, che la S. Sede si proporrebbe di destinare a quell'ufficio. Dopo di
ciò io aggiunsi che Sua Santità in contraccambio di così segnalata prova
di benevolenza attende che anche il Governo dimostri, da parte sua, premura e
spirito di conciliazione e di accordo nella questione del Concordato. Il menzionato
69r
Ministro degli Esteri Rathenau, il quale, sebbene che sia uomo di grandenotevole intelligenza,ed abilità,e cortesia medesimo mi esposemanifestò, sebbene ebreo, neinei termini più ampii il desiderio del Governo del
Reich di addivenire quanto prima, nonostante le gravissime difficoltà,da sormontare, alla conclusione di un Concordato soddisfacente
per ambedue le Parti, e mi promise di adoperarsi, insieme al Cancelliere cattolico
Dr Wirth, con ogni sollecitudine a tale scopo. Una sSimile promessa, sebbene in forma assai più riservata e
circospetta, mi venne pure espressa dal Ministro del Culto prussiano. Ciò nondimeno, come
credetti mio dovere
Per ciò che riguarda più particolarmente la Prussia, è mio dovere di riferire
all'E. V. come sin dal 16 del corrente mese ho rimesso al medesimo Sig. Ministro
Dr Boelitz il Memorandum dell'Episcopato prussiano, cui accennavoalludevo
nel nei mioei ossequiosoi Rapporti N.N N. 22964 del
12 Gennaio scorso e N. 23156 del 1º corrente. Detto Memorandum (di cui
ho l'onore di qui compiegare il testo tedesco insieme alla relativa traduzione
italiana) – Allegati I e II), firmato dal Sig. Cardinale Bertram,
quale Presidente della Conferenza episcopale di Fulda, mi fu da lui inviato da Roma ove
trovavasi in se-69v
guito alla morte del Santo Padre Benedetto
XV di s. m. In occasione poi del suosuo passaggio per Monaco del sullodato Eminentissimo il
15 corrente, ebbi occasione di discuterlotere collo stesso Emin il
Memorandum in discorso collo stesso Eminentissimo, il quale si compiacque d'introdurvi,
dietro mio suggerimento, alcune modificazioni. Ciò mi permise di rimetterlo, come ho già
accennato, il giorno seguente al Sig. Ministro del Culto con Nota ufficiale, nella
quale insistevo per una regola pronta evasione delle domande dell'Episcopato ed in
particolare ricordavo l'assicurazione datami col Foglio N. del [16] 6 Gennaio p. p. (cfr. Rapporto N. 22938 del 9 d. m.)
di regolaredefinire senza indugio la questione della provvista delle Sedi
vescovili.e dei Canonicati.
Nonostante, però, tutte le mie premure in obbedienza all'ordine del S. Padre "di
far presto", non mi è stato possibile di ottenere in breve tempo se non le anzidette vaghe
promesse verbali. La La complessità e difficoltà degli argomenti, i lunghila lunghezza dei procedimentimetodi burocratici, il fatto che il Ministro del Culto era in
questi giorni completamente assorbito dalla discussione del bilancio del suo Dicastero nel
Landtag, la necessità giuridica di regolare m varie di quelle materie in
via legislativa, non permettevano immediate soluzioni. Fino a che punto quelle promesse
saranno mantenute, dopo chedopoché la questione di Danzica, favorevolmente sistemata, non
costituirà più per i Governi germanico e prussiano un motivo di preoccupazione, è difficile
di prevedere.
Dopo di ciò, chinato
68r, oberhalb des Textes hds. von unbekannter Hand vermerkt, vermutlich von einem
Nuntiaturangestellten: "C".
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 27. Februar 1922, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 11713, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/11713. Letzter Zugriff am: 06.12.2024.
Online seit 31.07.2013, letzte Änderung am 14.04.2014.