Dokument-Nr. 12090

Boelitz, Otto: Memorandum del Ministro Prussiano dei Culti sulle conseguenze dell'occupazione del Reno e della Ruhr dai Francesi e Belgi dal punto di vista degli affari ecclesiastici e della pubblica istruzione. [Berlin], vor dem 11. Mai 1923

Ad A III 7088.1
Dal grido di tormento emesso da S. E. il Cardinale Arcivescovo di Cologna e dai rev.mi Vescovi di Muenster e di Paderborn al Santo Padre ed ai Cattolici ci di tutto il mondo in data del 3 marzo, a sufficienza è conosciuto quali enormi miserie ha provocato per una popolazione in maggioranza cattolica l'invasione franco-belga contraria al diritto delle genti nel territorio della Ruhr. Le conseguenze che maturò necessariamente la condotta brutale delle truppe nemiche nelle provincie recentemente occupate anche in riguardo delle cose morali e spirituali sono tanto gravi, che pur la Curia Romana non ne potrà passare senza considerazione. Il Santo Padre ha già degnato confermare la Sua grande compassione per mezzo di ricchissimi doni in vantaggio della popolazione sofferente e per mezzo dell' invio d'un delegato speciale per le provincie recentemente occupate. Questo senza dubbio avrà raccolto un ricco materiale circa la condotta dai Francesi e circa le conseguenze che produce sui diversissimi campi, particolarmente anche su quell'ecclesiastico. Però sembra utile di riassumere brevemente i danni che la violenza dei francesi ha cagionati e cagionerà ancora specialmente in riguardo degli interessi rappre-
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sentati dal Ministero Prussiano dei Culti.
Tanto nella parte occupata della Provincia Renana, quanto nella Regione recentemente invasa il numero delle caserme innanzi usata [sic]della Germania per scopi militari è minutissimo in comparazione dell'ingente esercito franco-belga. Ecco perché i Francesi hanno richiesto oltre misura nella regione prima occupata la costruzione di caserme, l'adattamento di campi di bersaglio, di campi d'aviazione e degli [sic] organizzazioni tecniche e militari, sottraendo tutto qual fecondo territorio ai bisogni agrari. Nella regione recentemente occupata, i comandanti, mancando caserme sufficienti sono costretti a richiedere dapprima gli edifici pubblici già esistenti per l'acquartieramento delle loro truppe poiché essi si rifiutano per ragioni comprensibili di acquartierarli [sic] presso i cittadini privati. La conseguenza è, che appunto le scuole siano usate fuor di misura dagli intrusi per l'acquartieramento delle truppe.
In quale stato compassionevole l'invasione dei Francesi abbia ridotto tutta l'organizzazione scolastica e l'educazione della gioventù, apparisce già dal fatto che la proposta Schreiber e soci, fatta da differenti partiti, dal centro tra gli altri, sia stata accettata da tutto il Reichstag il 31 gennaio, spettacolo rarissimo dacché esista [sic] la Repubblica tedesca. In questa risoluzione il Reichstag prende conoscenza con rammarico e con sdegno che inseguito all'occupazione violenta della regione della Ruhr sia stata necessaria una chiusura delle scuole danneggiando tutta l'organizzazione scolastica, deplora i danni portati all'insegnamento che sono uno sca-
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pito grave di valori civili e pedagogici e si volge nello stesso tempo contro l'occupazione di case di gioventù che sia un attentato alla protezione della gioventù.
A maggior dilucidazione basta notare che alla fine di febbraio nel distretto di Muenster erano occupate 31 scuole elementari con 226 classi e circa 14.000 scolari, nel distretto di Arnsberg 35 scuole con 138 classi e circa 10.000 scolari, e nella città di Duesseldorf in seguito al passaggi di truppe francesi oltre le scuole richieste già nell' inverno scorso altre 327 classi. Nella città di Recklinghausen potevano nel principio del marzo esser istruiti nelle sue classi soltanto circa 900 scolari, cioè il 19% del totale, mentre che per 3.710 scolari, cioè per 81% del totale doveva esser provveduto altrove alla meglio.el principio del mese d'aprile erano occupati nella regione della Ruhr in 23 luoghi 31 istituti per gli studi superiori. 17 scuole erano richieste totalmente, nelle altre erano occupate 51 classi.
Delle scuole elementari erano occupate nello stesso tempo in 53 luoghi 159 scuole. Ne erano occupate totalmente 21 e nelle altre 1.161 classi. Quantunque i direttori ed i maestri tanto delle scuole superiori quanto delle scuole elementari sono affaticati ed ancora s'affaticano in modo veramente lodevolissimo per istruire gli scolari espulsi dalle loro classi, tuttavia l'insegnamento limitato per tempo in locali non adatti e troppo angusti, spesso soltanto nel pomeriggio, non rappresenta che una necessità ineluttabile. Inoltre è d'aggiungere, che dopo la partenza delle truppe gli edifici scolastici si trovavano in tale stato, che il riservirsene immediato per l'insegnamento
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era impossibile. Parte delle panche sono spezzate, gli strumenti d'insegnamento rubati o danneggiati, i cessi indescrivibilmente insudiciati. Dura parecchi giorni finché l'insegnamento può esser ripreso. Oltre per la requisizione di scuole l'insegnamento recentemente viene danneggiato sensibilmente, anzi in alcuni luoghi reso impossibile, più nella Provincia Renana che nella Guestfalia [sic], che in un modo sempre crescente direttori e maestri delle scuole superiori ed elementari vengono espulsi dalla regione occupata. Presentemente in quanto risulta da notizie attendibili furono espulsi dalla regione occupata 5 direttori cattolici, 41 maestri di scuole superiori, tra loro due maestri di religione cattolica, 3 maestre di scuole superiori, 6 ispettori scolastici, 3 direttori di scuole magistrali, 28 maestri di scuole elementari, 1 maestro di scuole secondarie e 5 maestre di scuole elementari. Per nessuno degli espulsi c'è una ragione qualcuna valida per tale misura durissima. In molti casi è bastato che degli scolari, senza cooperazione qualcuna del maestro hanno cantato l'inno nazionale tedesco, per esempio all'occasione d'una passeggiata, o che un maestro si sia rifiutato di far affiggere nelle classi i fogli di propaganda nemica contro il governo tedesco. In parecchi casi dei maestri sono stati espulsi prima anzi minacciati e maltrattati, perché avevano avvertito degli scolari di spingersi alle cucine delle truppe francesi e li avevano ammoniti di tenersi lontano dalle truppe straniere. Quanto erano autorizzati d'avvertirli del commercio dei soldati francesi suf-
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ficientemente è provato per parecchi casi in qual dei soldati hanno insidiato a giovinette o hanno violentato dei fanciulli.
La soppressione dell'insegnamento e il metter delle difficoltà all'andare regolarmente a scuola si fa valere naturalmente anzitutto dalle giovinette delle popolazione lavoratrice. I giovanetti cui i [sic] padri, spesso anche le madri sono costretti di lavorare fuor di casa tutta la giornata ricevono nella scuola non solamente l'istruzione religiosa, ma anche l'educazione morale necessaria per ogni adolescente. Per sé in ogni grande città la gioventù lasciata sulle strade senz'alcun controllo, è esposta al pericolo di corruzione. Il pericolo cresce se i fanciulli sanno dai racconti degli adulti, anzi qua e là vedono e sentono essi stessi con che brutalità senza civiltà e senza compassione umana la soldatesca straniera spesso anzi, per disgrazia, sotto il commando d'ufficiali procede contro una popolazione pacifica. Non è del mio ressort di riassumere qui i numerosi casi di fucilazione ingiustificata di pacifici cittadini, di maltrattamenti grossolani e di tormenti disumani, ai quali erano esposti qualcuni [sic] arrestati dalle truppe occupanti. La condotta incredibilmente brutale dei Francesi all'occasione dell'occupazione e dello sgombero della stazione di Wanne, l'8 febbraio corrente, i maltrattamenti crudeli ai quali fu esposta, senza differenza d'età e di sesso la popolazione pacifica di Recklinghausen il 7 febbraio, il maltrattamento veramente bestiale dei carabinieri innocenti di costì, le lesioni dei quali essendo state fotografate più volte nei giornali, lo sgombero del teatro di là stessa sera, frequentato per lo più da donne, recato ad effetto per frustini, calci e rivoltel-
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le, è abbastanza conosciuto attraverso la stampa. Veramente le descrizioni dei giornali non danno spesso un'idea sufficiente in che modo bestiale i Francesi hanno infierito quella sera a Recklinghausen. A Treveri il 26 gennaio gli Spahis francesi montati, colpendo alla sciabola i passanti pacifici non hanno risparmiato neppure due preti cattolici. Ricordato soltanto sia qui il trucidamento non scusabile affatto degli 11 uomini innocenti il sabato santo all'occasione della rapina tentata nel garaggio di Krupp.
A che maltrattamenti orribilissimi sono esposti anche scolari e maestri innocenti sia mostrato per pochi esempi. A Bochum il 22 febbraio due giovani d'aspetto sospettoso s'erano spinti alla cucina dei soldati francesi probabilmente per offrirsi a far la spia. Due scolari del ginnasio tecnico ne richiamavano l'attenzione di carabinieri tedeschi. I due furono condotti al presidio della polizia, ma, verificati i personali, rilasciati. Nessuno degli scolari li ha toccati. Lo stesso pomeriggio gli scolari dell'ultima classe entrando nella scuola furono ricevuti da ufficiali e soldati francesi. Fu loro dichiarato, che avendo tradito due protetti dei Francesi alla polizia ne dovessero espiare con arresto. Sei dei quali, spinti giù le scale furono talmente maltrattati con calci, bastoni, frustini, che stramazzavano. Poi i giovani furono buttati nel cesso e finalmente nel sotterraneo presso lo scaldamento dove arrivò dopo qualche tempo un medico militare accompagnato di tre soldati infermieri par fasciare i feriti. In questa località più d'una volta furono minacciati, insultati, sputati dai soldati francesi.
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Finalmente la mattina prossima verso le 11 ½ ricevettero qualche cosa da mangiare. Anche gli altri otto scolari, sei dei quali furono battuti meno, erano ingabbiati nella stessa località. Sabato mattina i meno feriti furono rilasciati. I feriti più gravi furono trasportati con grandissima precauzione in una villeggiatura, finché le loro ferite guariscano un poco. Finalmente il lunedì pomeriggio furono rilasciati, dopo che fu loro ingiunto di non farsi vedere per le strade e sopratutto di non farsi fotografare, altrimenti sarebbero condotti davanti a un [sic] corte marziale. Questo è accaduto a 14 scolari innocenti nel bel mezzo della pace. – Il 9 febbraio corrente circa trenta seminaristi uscivano verso le 5 del pomeriggio dalla scuola magistrale di Recklinghausen. Senza alcuna ragione e senza intimazione furono spezzati da soldati francesi e belgi con calciate e frustate. Parecchi ne avevano la testa gravemente ferita.
Martedì il 30 gennaio un maestro d'una scuola superiore di Duesseldorf voleva prendere il tram per ritornare a casa. Tre scolari francesi ne impedivano l'entrata. Alla sua intimazione di far luogo non ubbidivano che svogliatamente ed esitando. Uno dei giovani faceva delle grinze al maestro insultandolo: "boche". Il maestro gli diede tre colpi leggeri sulla gota. Inseguito a ciò il giovane faceva arrestare il maestro da un sottoufficiale francese montato nel tram. Il maestro fu portato alla guardia centrale. Dopo qualche tempo il padre del giovane ed un tenente francese maltrattavano il maestro e con frustate e con pugni fino a che egli cadde. Di là fu trasportato nella prigione e non fu rilasciato che dopo due giorni.
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Due maestri di Schonnebeck, di cui era tutto il delitto d'aver volto un cappello francese affisso al muro, furono trasportati alla guardia, dovevano star in piedi durante 15 ore, far i loro bisogni al luogo dov'erano, trasportati dopo alla prigione di polizia di Bredenau, non ricevettero né alimenti, né bevande durante 48 ore, finalmente furono condannati a dieci giorni di prigione ed a un'ammenda di 100.000 marchi.
È chiaro, che, gli scolari sentendo di tali avvenimenti e di molti eccessi ancor più gravi delle truppe nemiche, sia un compito impossibile per i maestri di educarli conforme dell'articolo 148 della costituzione della Germania nelle spirito di riconciliazione delle genti. Anche l'istruzione religiosa che, come è noto, nella Prussia è data principalmente nella scuola e solamente come istruzione suppletiva dagli organi ecclesiastici per la prima confessione e comunione è difficilissima. Il Padre Muckermann S. J. deplora d'un modo molto impressionante nel giornale cattolico più considerabile della regione di Muenster i danni che son fatti alle considerazione della religione cattolica dalla condotta dei figli della "prima figlia della Chiesa". "I preti cattolici della regione invasa, dice il Padre, esortano i loro diocesani alla preghiera quotidiana affinché il Signore e Salvatore, l'Autore della pace ricondusse i popoli alla carità, alla giustizia ed a una benevolenza reciproca. Ma come tali esortazioni possono avere successo di fronte alle azioni dei Francesi che si dicono anche cattolici e come i fanciulli possono aver fiducia negli insegnamenti dei loro preti e maestri, se vedono calpestati i principi del cristianesimo e della carità in riguardo dei loro preti
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e maestri". Questo lamento purtroppo giustificato in fronte alla condotta dei Francesi della quale qui sopra non sono dati che qualche esempi [sic] dal ressort del mio ministero. Per dimostrare la negligenza dei sentimenti religiosi della popolazione dei Francesi, basta accennare la domenica in albis nella contrada di Treveri. Questa domenica, il giorno della prima Communione dei giovanetti in Germania, i Francesi hanno violentemente rimosso delle loro dimore 604 famiglie d'impiegati ferroviari. I comunicanti vestiti di bianco trovavano, ritornati a casa, i membri della famiglia coi mobili nella strada. Come conserveranno memoria questi bambini del giorno più grande d'un giovanetto cattolico!
Circa il gravissimo pericolo della moralità per colpa delle truppe di colore specialmente nella regione occupata tante volte è stato deplorato nella stampa e nei parlamenti che qui basta soltanto accennarvi brevemente. "L'appello di dolore emesso dalle donne tedesche sulle truppe di colore sul Reno" uscito già la quarta edizione della quale qui è giunta una copia, dà un'idea distinta riposata su del materiale ufficiale dell'opera francese in questo riguardo. Anche dalla regione della Ruhr è rapportata una serie di stupri sdegnosi. Aumenteranno sempre di più, quanto più truppe di colore giungeranno all'occupazione.
Benché tocca soltanto indirettamente il ressort del mio ministero bisogna accennare tre cose importantissime per giudicare la violenza dei Francesi e le conseguenze di essa.
Nessuno in Germania crede, che i Francesi abbiano soltanto invasa la regione della Ruhr per venir cercare i qualche migliai [sic] di pali telegrafici ed il piccolo numero di vagoni di carboni, la
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fornitura dei quali per la riparazione debba la Germania per i quali dar indennità ella fu espressamente pronta. Con questo preteso scopo stanno in una sproporzione chiamante al cielo le spese ingenti pel mantenimento d'un grande esercito in terra nemica ed i fin oggi pochissimi successi quanto alla rapina dei carboni. Come il ministro del tesoro pubblico ha lucidamente esposto in tre memorandi intorno alle spese dell'occupazione della Renania, dei quali una copia qui è allegata, già l'occupazione della provincia renana andando largamente al difuori degli accordi della pace di Versailles, rode all'energia economica della Germania indebolita dalla lunga guerra e dalla tremenda pace di violenza talmente che quest'occupazione sola rende quasi impossibile ogni riparazione come la Francia la desidera. Anche le spese dell'occupazione della Renania roderanno per lo più e le somme ricevute di sequestri, di sacchi e d'estorsioni e le "ammende" contro persone e città che sono per la loro altezza in verità delle contribuzioni per le quali i Francesi cercano a risarcirsi "per la riparazione" avanzerà pochissimo di questa rapina di migliardo. Se niente altro che l'ottenimento di riparazioni fosse lo scopo dei Francesi, sarebbe totalmente incomprensibile, che fossero espulsi in un modo di giorno in giorno crescente fuori i direttori delle miniere e forse della ferrovia anche i rappresentanti di ressorts totalmente disinteressati delle riparazioni, impiegati di governo di tutti i distretti di amministrazione ed anzi direttori e maestri di scuola. Totalmente incomprensibile sarebbe allora, che questa misura, in sé già durissima, sia aggravata dall'espulsione delle famiglie dei disgraziati.
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Nessuno dunque in Germania ne dubita che la vera intenzione dei Francesi sia di sciogliere in un modo o in un altro sotto il mantello della riparazione dalla Germania la Renania e la Guestfalia i centri dell'industria tedesca e di sottoporli durevolmente sotto l'influenza francese. L'invasione della Renania apparisce – storicamente veduta – essere una continuazione conseguente delle guerre di conquista di Luigi XIV e di Napoleone I.
Parla chiaramente anche la così detta "propaganda di cultura" praticata dai Francesi nella regione prima occupata con i [sic] sforzi e spese sempre crescente [sic]. Mentre che la stampa indigena sia rigorosamente oppressa, mentre che ella sia impedita da proibizioni, ammende, espulsioni dei redattori, da una censura meschinissima, di riferi- [sic] veracemente e soprattutto di rapportare i veri sentimenti della popolazione, appariscono degli organi in parte riccamente illustrati, scritti in tedesco o in tedesco e francese, nei quali è dato a credere alla popolazione renana che sia non germana ma celta e dunque d'origine comune non coi connazionali tedeschi, ma coi francesi. Delle conferenze francesi gratuite, delle rappresentazioni di cinema, delle recite di teatro, devono dimostrare la superiorità delle lettere e dell'arte francese. Dei corsi di lingua francese muniti pegli interessenti di vantaggi economici devono espandere la conoscenza della lingua francese sul Reno. Dei corsi di cucito gratuiti, con diversi favori per le partecipanti, alimentazioni di bambini e cose simili, devono cattivare anche la popolazione femminile ed i bambini per la Francia. Senza alcun riguardo la forza la forza1 d'acquisto superiore del franco a confronto a quella del mar-
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co screditato dalla politica di violenza francese è approfittato per questa "pénétration pacifique à la Maroc". Lo scopo d'acquistare le contrade tedesche a sinistra del Reno e di fare del Reno il confine della Francia appena è nascosto.
Le conseguenze politiche ed economiche della politica predatrice francese per la Germania e per la pace dell'Europa qui non siano esaminate. Dal punto di vista del ministero dei culti basta d'indicare, che colla Renania e colla regione industriale della Guestfalia le contrade più popolate e d'una popolazione in maggioranza cattolica è separata dalla Prussica e dalla Germania. La Prussia che per la pretesa pace di Versailles ha già perduto molte contrade abitate per lo più da cattolici, sarebbe, perdute la Renania e la Guestfalia, dal punto di vista della Chiesa cattolica uno stato di sparpagliamento. Il procentuale di cattolici della popolazione totale della Germania è caduto di 36,7 a 33 o 32,4%. La provincia renana e la Guestfalia industriale sciolte dalla Germania sarebbero separati ancora 6 milioni di cattolici degli 11,2 milioni nel territorio attuale dello stato. Già questa diminuzione del numero naturalmente sarebbe svantaggiosa per la posizione dei cattolici in Prussia. Sia aggiunta un'altra circostanza.
La provincia renana è per rispetto agli affari ecclesiastici, politici, sociali e spirituali il cuore del cattolicismo tedesco. A Elberfeld è stato fondato da Kolping nel 1846 la prima organizzazione di garzoni cattolici, che fu l'origine della lega centrale delle associazioni di garzoni cattolici domiciliata adesso a Colonia, che nel 1921 aveva da noi e all'estero 1.250 unioni con 70.000 membri attivi e 127.000 membri straor-
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dinari. A Muenchen-Gladbach [sic] si formava nel 1880 la lega "Arbeiterwohl" della quale nacque la lega delle unioni d'operai e di minatori cattolici della Germania occidentale, con oggi 2.881 unioni e 183.394 membri e la lega generale tedesca delle unioni d'operai con oggi 3.600 unioni e 400.000 membri. A Muenchen-Gladbach è ancora fondato nel 1890 e domiciliato ancor oggi l'unione popolare per la Germania cattolica con più di 700.000 membri che sin dal principio ha sparso quasi venti milioni d'esemplari di libri e assai più di cento milioni di fogli volanti in favore della cosa cattolica. È una delle colonne del Centro. In Colonia è fondato [sic] nel 1898 la lega di carità dopo trasferita a Friburgo/Breisgau, alla quale appartengono oggi circa 3.000 unioni locali con più di 600.000 membri. Nella stessa città è fondato nel 1912 un segretariato generale delle unioni di San Vincenzo. A Bonn ha residenza la lega centrale cattolica tedesca dei giardini d'infanzia che mantiene 2.451 stabilimenti. La lega della gioventù cattolica tedesca che comprende 3.666 unioni con 340.000 membri ha residenza in Duesseldorf, mentre Bochum è la patria della lega centrale delle congregazioni mariane con 2.850 unioni e 560.000 membri. Nella stessa città è la residenza della lega dei maestri cattolici con 21 sottoleghe e 23.000 membri. La centrale per la propagazione dei libri cattolici è l'organizzazione di S. Carlo Borromeo fondate nel 1845 a Bonn e diretta di costì, alla quale appartengono 4.335 unioni locali con 376.149 membri. La stessa città alberga la centrale della società di Goerre con lo scopo di contribuire ai progressi della scienza cattolica. L'unione di S. Francesco Saverio che s'occupa delle missioni nelle colonie te-
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desche, ha la sua centrale in Aachen. A Aachen anche l'unione dell'infante Gesù ha la sua sede. Questi pochi esempi basteranno a fornire la prova che veramente la Prussia renana è il centro di tutte le grandi organizzazioni cattoliche per le quali nel caso dello scioglimento della provincia renana dalla Prussia e dalla Germania un equivalente non potrebbe essere procurato per un lungo tempo, e questo tanto meno, quanto senza dubbio la parte della popolazione cattolica con la più gran forza contributiva abita la provincia renana.
Ma appunto queste regioni sono minacciate particolarmente. Quanto duramente già crudelmente i Francesi si comportano contro i tedeschi patriottici, senza differenza di partito di confessione e di sesso, tanto pieghevolmente ed amichevolmente trattano dei comunisti. Alla differenza delle riunioni degli altri partiti, quelle dei comunisti sono permesse. Dal loro partito escono gli spioni per i generali francesi. Le truppe occupanti comportandosi al dimeno neutralmente verso questi elementi inclinati a tumulti e rivolte, il pericolo è grandissimo, che i comunisti sotto la protezione dei Francesi usurpassero l'autorità. È notevole che la regione industriale della Renania e della Guestfalia sia una delle parti dell'Europa più popolata e che la popolazione indigena, laboriosa e pacifica sia mescolata con moltissimi elementi agitati accorsi di fuorivia. Quasi tutta la polizia è stata rimossa dai Francesi. Impiegati d'amministrazione, borgomastri ed altre persone che sono rappresentanti dell'autorità dello stato sono stati espulsi in gran numero dalla regione occupata. La penuria economica orribilissima
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aumenta il pericolo di tumulti. Per non dare che un esempio della penuria cagionata dalla continuazione della guerra nonostante della pretesa pace di Versailles, basta menzionare che dalle circa 10.700 suore dell'Arcivescovado di Colonia dal principio del 1919 fino a mezzo del 1922 morirono di tisi non meno di 339 religiose, mentre 514 erano in cura del medico per la stessa malattia. Morirono dunque di questa epidemia nel distretto dell'Arcivescovado cinque volte e mezza più religiose, che corrispondesse alla media della Repubblica. Quasi tutti gli infermieri di 10 grandi ospedali in tre anni sono stati invalidi per malattie e privazioni. Se in tale penuria, la popolazione è continuamente irritata e snervata da difficoltà di passaporto e di dogana, dell'allacciatura del commercio ferroviario, della proibizione del commercio dei trams e degli autos, e delle sequestrazioni continue, degli acquartieramenti e della condotta provocante dei soldati stranieri nelle strade, allora veramente è meraviglioso che non già siano accaduti dei gravi tumulti. Gli avvenimenti nuovissimi di Muehlheim inducono che i potenti francesi non conoscono soltanto i pericoli ma che loro sarebbe gradevole, se il comunismo ed il bolscevismo usurpassero la dettatura [sic] nelle regione industriale. I Francesi che puniscono ciascun cittadino pacifico che è trovato colla pistola più piccola o con un'altra arma, d'imprigionamento ed ammende di milioni, hanno tranquillamente tollerato recentemente a Muehlheim che i tumultuanti, venuti dai d'intorni [sic] della città portavano dei fucili, che anzi aprirono un vero fuoco contro i pochissimi carabinieri che erano nella città e contro i cittadini che prestavano aiuto. I comunisti feriti sono messi in sicurtà dalla guardia francese. Il rinforzo pe-
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rò della polizia indigena per gruppi ausiliari per altre città non fu permesso. Con soddisfazione i giornali francesi hanno accennato alla corruzione della Germania che si sia mostrata a Muehlheim. Evidentemente il pensiero di Poincaré e di Degouttes [sic] è questo: se non possiamo noi togliere la provincia renana e la regione della Ruhr dalla Germania per la Francia, allora saranno tradite al comunismo e al bolscevismo finché siano almeno perdute alla Germania. Così unicamente si spiega l'allontanamento senza riguardo alcuno di tutta la polizia dalla regione invasa. Perché che i generali francesi al capo d'un ingente esercito fornito di tutte le armi moderne che non si hanno [sic] mostrato paurosi nella guerra avessero paura di pochi mila impiegati della guardia di polizia forniti al più di carabini [sic] in maggioranza di pistole soltanto, nessuno crederà sul serio. Le conseguenze però che avrebbe per la Chiesa cattolica la dittatura comunista e bolscevista pur passeggera in questi distretti in maggioranza cattolica, non hanno bisogno d'esser esposte, l'assalto comunista avendosi [sic] sempre diretto con una rabbia particolare – non accenno che alla grande rivoluzione francese ed ai communards di Parigi nel 1871 – contro la Chiesa.
Il lato pessimo pessimo2 però dell'imperialismo e del militarismo dominanti adesso in Francia ed effettuandosi d'una maniera tremenda nella regione della Ruhr come è detto non solamente dal lato tedesco è l'uso di truppe di colore, in maggioranza non cristiane, alla soppressione e alla guardia di una popolazione bianca cristiana. Se i popoli scuri superiori ai bianchi di numero d'aumento di popolazione di forza e di sobrietà, avranno per la colpa dei Francesi perduto il rispetto della razza bianca, che ancora loro è innato, se sono disciplinati nel-
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l'uso delle armi moderne e periti della guerra moderna allora i nostri pronipoti combatteranno un giorno non solamente per l'autorità dei bianchi, ma anche per quella del cristianesimo. Nella regione invasa come nel distretto prima occupato, i Francesi si servono ancora oggi di truppe di colore, perlopiù maroccane. Come i Francesi le tengono in pregio, risulta dal rescritto del delegato del distretto di Treveri al Vescovo di Treveri, che aveva deplorato il maltrattamento di due preti cattolici da una pattuglia di Spahis. Il delegato del distretto rispose secondo il rapporto dei giornali: Il Suo rescritto è un documento pregevole per me, della moderazione veramente nobile con la quale si sono comportato le mie truppe d'elite all'occasione degli avvenimenti recenti. Veduto il gran procentuale di truppe di colore nell'esercito perpetuo francese, questo giudizio è comprensibile. Le generazioni future anche dei Francesi ne giudicheranno diversamente un giorno.
Das deutsche Original des Dokuments finden Sie unter Dokument Nr. 13199.
1Masch. gestrichen.
2Masch. gestrichen.
Empfohlene Zitierweise
Boelitz, Otto, Memorandum del Ministro Prussiano dei Culti sulle conseguenze dell'occupazione del Reno e della Ruhr dai Francesi e Belgi dal punto di vista degli affari ecclesiastici e della pubblica istruzione, [Berlin] vom vor dem 11. Mai 1923, Anlage, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 12090, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/12090. Letzter Zugriff am: 06.12.2024.
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