Regest
Pacelli berichtet von den Feierlichkeiten anlässlich des 80. Geburtstags von Reichspräsident
von Hindenburg. Nachdem ein eigener Empfang für das diplomatische Korps nicht geplant war
und von Hindenburg keine Geschenke gewünscht hatte, beschlossen Pacelli und die Diplomaten
anderer Länder bereits vor geraumer Zeit, dem Jubilar ein aufwändig ausgeschmücktes
Glückwunschschreiben auf Pergament zu überreichen. Der Nuntius verfasste den Entwurf, den er
vom französischen Botschafter de Margerie absegnen ließ, wonach er das Schreiben aufsetzte
und von den Botschaftern zahlreicher Staaten unterzeichnen ließ. Lediglich die Vertreter
Jugoslawiens und Polens äußerten marginale Änderungswünsche an dem Schreiben. Der
Geschäftsträger der Sowjetunion in Berlin Bratman-Brodowski, ein überzeugter Atheist,
hingegen teilte dem Nuntius mit, das Schreiben wegen eines Verweises auf Gott nicht
unterzeichnen zu können. Wegen einer Rede, die von Hindenburg anlässlich der Einweihung des
Tannenberg-Denkmals gehalten und in der er eine deutsche Kriegsschuld von sich gewiesen hatte,
waren einige Mitglieder des diplomatischen Korps etwas nervös. Deshalb erwirkte Pacelli bei
Reichskanzler Marx und Staatssekretär Pünder, dass das Schreiben in der
Presse nicht in Gänze abgedruckt, sondern nur in einer Meldung erwähnt wurde. Pacelli berichtet, dass
er dem Reichspräsidenten das Schreiben an seinem Geburtstag überreichte, der sich sehr dafür
bedankte. Neben dem Papst gratulierten, so der Nuntius, zahlreiche Regierungschefs.
Betreff
Ottantesimo genetliaco del Presidente del Reich, Maresciallo von Hindenburg - Indirizzo
collettivo di auguri del Corpo diplomatico. - Attitudine dell'Ambasciata dei
Soviety
Eminenza Reverendissima,
Il Sig. Presidente del Reich, Maresciallo von Hindenburg
, ha celebrato ieri il suo ottantesimo
genetliaco.
Sin dalla fine del passato mese di Giugno, e particolarmente in occasione di
un thè offerto il 29 d. m. dal sunnominato Presidente nel parco della sua
Residenza, ebbi modo di interrogare vari Capi-Missione sulla opportunità che il Corpo
diplomatico esprimesse in tale circostanza al Capo dello Stato in forma collettiva le sue
felicitazioni ed i suoi auguri. Poiché una Udienza del Corpo diplomatico, simile a quella di
Capodanno, non poteva, secondo quanto mi aveva comunicato il Capo del
protocollo
, essere aggiunta al programma dei festeggiamenti, e siccome, d'altra
parte, il Sig. Presidente, come era stato annunziato dalla pubblica stampa, aveva
manifestato il desiderio di non ricevere doni in detta ricorrenza, si pensò di presentare al
Sig. von Hin-25v
denburg un Indirizzo, scritto in pergamena
artisticamente alluminata e firmato da tutti i Capi-Missione.
In seguito a ciò, redassi
una minuta di Circolare per il Corpo diplomatico, nella quale proponevo anche il testo
dell'Indirizzo. Tale minuta fu da me innanzi tutto, per ogni buon fine, mostrata a questo
Ambasciatore di Francia
, Sig. de Margerie
(in quel momento anche, per l'assenza del Sig. Krestinski
, Sotto-decano del Corpo diplomatico), al quale mi dichiarai
pronto ad introdurvi tutte quelle modificazioni, che gli fossero sembrate desiderabili od
opportune. Il Sig. Ambasciatore, dopo aver letto attentamente la minuta, si disse
completamente soddisfatto della medesima; aggiunse che il Presidente del Reich è un
personaggio degno di rispetto e di stima, e che, - prescindendo dalla vittoria di Tannenberg
, la quale non poteva venire in considerazione, - era un
fatto glorioso per il Maresciallo von Hindenburg l'aver salvato, dopo l'armistizio
, l'esercito tedesco in ritirata. Inviai quindi senz'altro ai
Capi-Missione la Circolare medesima, di cui l'Eminenza Vostra Reverendissima troverà copia
qui acclusa (Allegato I). L'Ambasciatore di Francia, sul punto di partire in congedo, fu il primo ad apporre la
sua firma nel26r
foglio a lui destinato.
Tutte le Missioni
diplomatiche (ad eccezione dell'Ambasciata dei Soviety
, di cui
parlerò in seguito) mi ritornarono il foglio debitamente firmato; molti Capi-Missione, fra i
quali numerosi Rappresentanti degli Stati già nemici della Germania, l'accompagnarono anzi
con Note, in cui esprimevano la loro piena adesione. Mi sia permesso di allegare al presente
rispettoso Rapporto, fra le tante altre simili, quelle direttemi dagli Ambasciatori d'Inghilterra
(Allegato II), di Spagna
(Allegato III) e di Turchia
(Allegato IV), dai Ministri di Danimarca
(Allegato V), di Ungheria
(Allegato VI), del Venezuela
(Allegato VII), del Portogallo
(Allegato VIII), del Brasile
(Allegato IX), ed in modo particolare quelle indirizzatemi dall'Ambasciatore degli Stati Uniti d'America
(Allegato X) e dal Ministro
del Belgio
(Allegato XI). Da quanto mi significò confidenzialmente il Sig. de la Boulaye
, Incaricato d'Affari di Francia in assenza
dell'Ambasciatore, sembra tuttavia che qualche Capo-Missione, massime i Ministri di Jugoslavia
e di Polonia
, avessero manifestato
alcune difficoltà o dubbi per l'una o l'altra frase dell'Indirizzo; ma poi in realtà il
primo, venuto26v
a visitarmi personalmente, mi assicurò invece
essere egli completamente d'accordo col testo dell'Indirizzo, - il che confermò quindi
espressamente con Nota scritta (Allegato XII); e quanto al secondo, egli fece apporre durante la sua assenza, - in
conformità, del resto, coll'anzidetta Circolare, - la firma dall'Incaricato
d'Affari interino
, il quale chiese che la parola "glorieuse" fosse mutata in
"constante", modificazione che da parte mia accettai ed eseguii senza alcuna esitazione.
Essendomi poi incontrato col sunnominato Ministro di Polonia
l'8 Settembre p. p. in occasione del battesimo da me amministrato alla
neonata bambina
di un Segretario
dell'Ambasciata di Spagna
, ed avendo portato il discorso intorno
all'Indirizzo in questione, egli mi dichiarò parimenti che lo trovava del tutto conveniente
ed opportuno.
Per ciò che riguarda questa Rappresentanza diplomatica della Unione della
Repubbliche socialiste dei Soviety, l'Incaricato d'Affari interino
mi
inviò in data del 27 Agosto scorso una Nota (Allegato XIII), nella quale mi comunicava essere all'Ambasciata, pur con suo rincrescimento,
impossibile di firmare l'Indirizzo a causa della frase
re-27r
lativa al Supremo Reggitore degli umani destini. "Nella
Unione delle R. S. S., - così si legge, tra l'altro, nel succitato Foglio, - vige
una completa separazione fra Chiesa e Stato
. In essa tutti i
festeggiamenti ufficiali hanno carattere esclusivamente laico ed ai nostri Rappresentanti
all'estero è vietato perfino di prender parte a feste officiali, se esse sono congiunte con
cerimonie religiose. Ciò è comprensibile, se si consideri che tutti i Membri del nostro
Governo e tutti i Rappresentanti della Unione all'estero (compreso il Sig. Ambasciatore
Krestinski ed io stesso) sono atei convinti". La Nota conclude dicendo che per questo motivo
l'Ambasciata esprimerà i suoi auguri al Sig. Presidente del Reich separatamente
e non insieme a tutto il Corpo diplomatico.
Il notissimo discorso
pronunziato in Tannenberg dal Maresciallo Hindenburg il giorno
18 Settembre p. p. e le circostanze che lo accompagnarono, nonché gli aspri
commenti, che esso provocò nei Paesi dell'Intesa
, non mancarono
naturalmente di suscitare in qualche membro di questo Corpo diplomatico una certa nervosità
nei riguardi dell'Indirizzo; nessuno però chiese di ritirare la sua firma. In
considerazione, nondimeno, di tale stato d'animo, e per evitare
spiace-27v
voli incidenti ed attacchi, curai, per mezzo del
Cancelliere del Reich, Dr. Marx
, e dell'ottimo Segretario di
Stato, Dr. Pünder
, - i quali mostrarono di comprendere
pienamente la delicata situazione, - che non fosse pubblicato l'intiero testo dell'Indirizzo
medesimo. La nota da darsi alla stampa fu da me comunicata in precedenza a questo Incaricato
d'Affari di Francia, il quale la trovò buona e mi manifestò la sua riconoscenza per tale
attenzione. Essa è apparsa nei giornali di oggi e trovasi egualmente qui compiegata
(Allegato XIV).
Come dalla medesima risulta, ieri alle ore dodici, accompagnato dal Capo
del Protocollo, Conte von Bassewitz
, che venne a prendermi in
Nunziatura, fui ricevuto in Udienza solenne dal Sig. Presidente, a cui consegnai in
nome del Corpo diplomatico l'Indirizzo medesimo, riccamente rilegato, insieme ai fogli
portanti le firme dei singoli Capi-Missione, in pergamena colle armi della Famiglia von
Beneckendorff e von Hindenburg. Il sullodato Sig. Presidente, il quale mi trattenne poi
circa un quarto d'ora in cordiale colloquio e s'informò della preziosa salute di Sua Santità
, mi ringraziò caldamente per le espressegli felicitazioni
e mi pregò altresì di trasmettere ai menzionati Capi-Missione i
suoi28r
ringraziamenti. Alla Udienza erano anche presenti il
Ministro degli Esteri, Dr. Stresemann
, ed il Segretario di
Stato, Sig. von Schubert
.
Oltre il Santo Padre, il Cui telegramma fu particolarmente gradito, inviarono le loro congratulazioni i
seguenti Capi di Stato: Il Presidente della Repubblica Austriaca
, il
Reggente dell'Ungheria
, il Presidente degli Stati
Uniti <d'America>
i Re di Danimarca
, di Svezia
, di Norvegia
e del Siam
, i Presidenti della Finlanndia
, della
Confederazione Elvetica
, della Lettonia
, del Senato di Danzica
, il
Re di Liberia
, il
Maresciallo Chan Tso Lin
. Il Re di Spagna
e
quello di Bulgaria
fecero esprimere i loro auguri a mezzo delle
rispettive Ambasciata e Legazione in questa Capitale.
Chinato umilmente al bacio della
Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di
Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio
Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
Empfohlene Zitierweise
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro vom 03. Oktober 1927, in: 'Kritische Online-Edition der Nuntiaturberichte Eugenio Pacellis (1917-1929)', Dokument Nr. 16397, URL: www.pacelli-edition.de/Dokument/16397. Letzter Zugriff am: 15.02.2025.
Online seit 25.02.2019, letzte Änderung am 01.02.2022.