Dokument-Nr. 3125
Pacelli, Eugenio an Gasparri, Pietro
Berlin, 12. April 1928
Regest
Pacelli informiert über die Beratungen um ein Preußenkonkordat im Rahmen der Konferenz vom 22. März, an der neben seinem Vertrauten Kaas die beiden katholischen Mitglieder im preußischen Kabinett, Landwirtschaftsminister Steiger und Justizminister Schmidt teilnahmen. Der ebenfalls katholische Minister für Volkswohlfahrt Hirtsiefer war verhindert. Weiterhin waren der Staatssekretär im Kultusministerium Lammers und die Reichstagsabgeordneten Linneborn und Lauscher anwesend. Ziel des Treffens war es, die Situation der Verhandlungen um ein Konkordat mit Preußen zu beraten, und Wege zu finden, die am geeignetsten erscheinen, um ein günstiges Ergebnis zu erzielen. Pacelli unterrichtete die Anwesenden unter strenger Geheimhaltung und in allgemeiner Form über den Stand der Verhandlungen. Diese waren der einhelligen Meinung, dass der unnachgiebige Widerstand des liberalen Finanzministers Höpker-Aschoff gegen ein zufriedenstellendes Konkordat im Allgemeinen und gegen eine angemessene Dotation im Besonderen die Fortsetzung der Verhandlungen vorerst als aussichtslos und aus taktischen Gründen sogar als nachteilig erscheinen lassen. Unter den gegebenen Voraussetzungen sahen sie die einzige Möglichkeit darin, die anstehende Wahl am 20. Mai und die anschließende Regierungsbildung abzuwarten. In den zu erwartenden Koalitionsverhandlungen sollte die Zentrumspartei die Annahme der wichtigsten Punkte des Konkordats durch die anderen Parteien, die es ansonsten ablehnen würden, zur Bedingung für den Eintritt in die Regierung machen. Pacelli listet die Sitzverteilung im aktuellen preußischen Landtag auf, in dem die Sozialdemokraten, die Zentrumspartei und die Demokraten eine Koalition bilden. Die Deutschnationalen können seiner Meinung nach teilweise als Befürworter des Konkordats gelten, aber nur insoweit es auch den evangelischen Kirchen zugute kommt. Die Demokraten und die Deutsche Volkspartei verkörpern in seinen Augen hingegen den alten Liberalismus, weshalb er in ihnen die vielleicht schlimmsten Gegner sieht. Da es weiterhin schwierig ist, den Ausgang der Wahl vorherzusagen, möchte Pacelli keine Prophezeiungen wagen. Verschiedene kompetente Persönlichkeiten rechnen allerdings nicht damit, dass es zu großen Änderungen kommen wird. Die anwesenden Minister und Abgeordneten gehen davon aus, dass die bestehende Regierung fortgesetzt oder um die Deutsche Volkspartei erweitert wird. Die Zentrumspartei bildet für sich alleine allerdings nur eine kleine Minderheit im Parlament. Sie sollte die möglichen Koalitionsverhandlungen dafür nutzen, um Höpker-Aschoff aus der Regierung auszuschließen und um mit Blick auf das Konkordat einen Kompromiss zu finden, der die anderen Parteien in klar definierten Punkten verpflichtet. Eine allgemeine Verpflichtung wäre keine Garantie, da sich die anderen Parteien nicht an einzelne Bestimmungen gebunden fühlen müssten und das ganze Konkordat zu Fall bringen könnten, so wie es beim Reichsschulgesetz geschah. Pacelli bittet Gasparri bis zum 20. Mai um Weisung zu den Punkten, die bereits Gegenstand seiner Verhandlungen mit den preußischen Unterhändlern waren und über die er berichtete. Da es während der laufenden Koalitionsverhandlungen kaum möglich sein wird, neue Instruktionen von Rom zu erfragen, bittet der Nuntius darum, dass Gasparri ihm zu jedem Punkt das Höchstmaß an Zugeständnissen mitteilt, die der Heilige Stuhl einräumen könnte. Dabei ist selbstverständlich, dass dies nur dann in Anspruch genommen werden soll, wenn alle Möglichkeiten einer günstigeren Lösung ausgeschöpft sind.Betreff
Sulle trattative <concordatarie>1
colla Prussia
La sera di Giovedì 22 Marzo p.p. ebbe luogo nella Nunziatura una riunione confidenziale, alla quale presero parte, oltre il Revmo Mons. Kaas, i due membri cattolici dell'attuale Gabinetto prussiano, Signori Dr. Steiger, Ministro dell'Agricoltura e Dr. Schmidt, Ministro della Giustizia, (il Sig. Dr. Hirtsiefer, Ministro della pubblica assistenza, anche egli cattolico, non poté intervenire), il Segretario di Stato nel Ministero del Culto, Dr. Lammers, ed i deputati al Landtag, Mons. Linneborn e Sac. Prof. Lauscher. Scopo della Conferenza medesima fu di esaminare la situazione relativamente alle trattative concordatarie colla Prussia e di ricercare i mezzi più opportuni per giungere possibilmente ad un favorevole risultato.
Dopo che il sottoscritto ebbe informato i Signori Ministri e deputati presenti, sotto stretto segreto e d'altronde in termini generali, sullo stato dei negoziati, tutti i presenti furono unanimi nel ritenere che la irriducibile opposizione del Ministro delle Finanze, Sig. Dr. Höpker Aschoff,
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appartenente
al partito democratico, contro un soddisfacente Concordato in genere,
ed in particolar modo contro un conveniente regolamento della questione delle dotazioni (cfr. Rapporto N. 39175),
rendeva per ora vano ed anzi tatticamente svantaggioso il proseguimento dei negoziati. In
tale condizione di cose non rimaneva che una via: attendere il momento della formazione del
nuovo Governo dopo le prossime elezioni, le quali avranno luogo il
20 Maggio del corrente anno; in tale occasione il Centro
dovrebbe porre come condizione per la sua entrata nella futura coalizione ministeriale la
fissazione dei punti più importanti del Concordato, affine di costringere in tal guisa
all'accettazione dei medesimi anche quei partiti, i quali sarebbero altrimenti avversi ad
una Convenzione colla S. Sede.È noto all'Eminenza Vostra Reverendissima come l'attuale coalizione era composta dei partiti: socialista (con 114 deputati), Centro (con 81 deputati) e democratico (con 27 deputati); in tutto 222 deputati. Si trovavano al di fuori di essa i seguenti partiti: i tedesco-nazionali (con 110 deputati), la Deutsche Volkspartei (con 45 deputati), i comunisti (con 36 deputati), il partito economico del ceto medio o Wirtschaftspartei des deutschen Mittelstands (con 11 deputati), i tedesco-annoveresi (con 6 deputati), i nazionali estremi o Deutsch-
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völkische Freiheitspartei (con 8 deputati), i polacchi (con 2 deputati), i nazionali-socialisti (con
1 deputato), i comunisti di sinistra (con 5 deputati), i
comunisti rivoluzionari (con 1 deputato), ed infine
3 deputati non iscritti ad alcun partito: in tutto 228 deputati. L'intiero Landtag comprendeva 450 deputati. I tedesco-nazionali si possono
considerare in parte come favorevoli o non ostili al Concordato, però solamente se ed in
quanto ne derivino vantaggi anche alle Chiese protestanti. I democratici invece e la
Deutsche Volkspartei incarnano il vecchio liberalismo e sono perciò forse i più terribili
avversari. - È difficile ancora di prevedere quale sarà il risultato delle imminenti
elezioni, e sarebbe per conseguenza assai imprudente di arrischiare profezie in un campo
così malsicuro; varie persone competenti inclinano tuttavia a ritenere che esse non
porteranno un cambiamento sostanziale nell'attuale proporzione dei partiti. Qualora quindi
non rimanga essenzialmente mutata la fisonomia del Parlamento, i menzionati Signori Ministri
e deputati opinavano che resterebbe al Governo l'attuale coalizione, quale essa è
(socialisti - Centro - democratici) ovvero allargata coll'entrata della Deutsche
Volkspartei. Dovrebbe dunque essere compito del Centro (il quale non rappresenta
altrimenti per sé che una piccola minoranza)310v
di profittare,
come si è sopra accennato, delle trattative per la costituzione del nuovo Gabinetto (da cui
si vorrebbe escluso il sunnominato Sig. Dr. Höpker Aschoff quale Ministro delle
Finanze), allo scopo di concludere riguardo al Concordato un compromesso, che obblighi gli
altri partiti della coalizione a punti ben chiari e determinati. Un impegno soltanto
generale non costituirebbe infatti una sufficiente garanzia, giacché i partiti stessi
potrebbero poi addurre il pretesto di non essersi vincolati a questa o quella disposizione e
far così cadere l'intiero Concordato, precisamente com'è avvenuto nei mesi scorsi per il
progetto di legge scolastica dinanzi al Reichstag in seguito alla infida attitudine della Deutsche
Volkspartei.In considerazione di quanto si è esposto, vengo quindi a supplicare l'Eminenza Vostra a volersi degnare di impartirmi prima dell'epoca anzidetta, vale a dire non più tardi del 20 Maggio prossimo, le Sue superiori istruzioni circa ognuna delle materie, che dovranno essere incluse nel Concordato, e le quali hanno già formato oggetto dei miei ossequiosi Rapporti concernenti le discussioni coi Signori Commissari del Governo prussiano. E poiché, durante la formazione del Ministero, data la celerità con cui si svolgono talora le varie fasi delle trattative, ed a causa dei repentini e spesso im-
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prevedibili mutamenti che queste presentano, non vi
sarebbe probabilmente tempo sufficiente per implorare nuove istruzioni, oserei di pregare
Vostra Eminenza a volermi indicare su ciascun punto il limite massimo delle
concessioni, cui la S. Sede crederebbe di poter giungere, restando naturalmente ben
inteso che ad esso non dovrebbe ricorrersi se non dopo di aver esaurito ogni sforzo per
ottenere una più vantaggiosa soluzione.2In tale attesa, chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico
1↑Hds. von Pacelli eingefügt.
2↑Links entlang des Textkörpers hds. von
Borgongini-Duca notiert: "Udienza 24.IV.28 il massimo è il
minimo (possibile). Comunicato a voce a Mons. Pacelli il
25.IV.28".