Dokument-Nr. 4130
Pacelli, Eugenio
an Gasparri, Pietro
München, 19. Juli 1920
Regest
Pacelli berichtet über das Zustandekommen und die Zusammensetzung der neuen bayerischen Regierung unter Gustav Ritter von Kahr und übermittelt das neue Regierungsprogramm. Er traf sich mit dem neuen Kultusminister Franz Matt zu Gesprächen über das neue Konkordat mit Bayern. Dieser versicherte ihm, dass die Punkte der sogenannten Pacelli-Punktation II, die der Nuntius dem ehemaligen Ministerpräsidenten Johannes Hoffmann am 4. Februar 1920 zukommen ließ, weiterhin bearbeitet werden und versprach, ihn jeweils darüber zu informieren, sobald die Beratungen zu einem Punkt abgeschlossen sind. Pacelli erläutert, dass wichtige Punkte in Deutschland minutiös bearbeitet werden, was immer viel Zeit in Anspruch nehme. Er vereinbarte mit Matt, dass der endgültige Konkordatstext zuerst dem Ministerrat und dann dem Landtag vorgelegt werden solle und dass bei Änderungswünschen nachverhandelt werden müsse. Pacelli rechnet mit schwierigen Verhandlungen, auch wenn die Voraussetzungen in Bayern besser seien als in den anderen deutschen Ländern. Besonders seitens der Sozialisten und Demokraten sei mit Schwierigkeiten zu rechnen, zum Beispiel in Bezug auf den Einfluss der Kirche auf die Schulbildung. Deshalb müssten wohlbedachte Formulierungen gefunden werden, die, ohne die Substanz der Sache aufzulösen, die Liberalen nicht aufschrecken dürften und nicht ohne Weiteres durch eine mögliche zukünftige liberale oder sozialistische Regierung aufgehoben oder verletzt werden könnten. Pacelli kann die Haltung der überwiegend protestantischen Mittelpartei noch nicht einschätzen, geht aber davon aus, dass die Regierung sie durch analoge Zugeständnisse für sich gewinnen kann. Ein weiteres Problem sieht Pacelli in der Kompatibilität des Konkordats mit der Weimarer Reichsverfassung. Die Reichsregierung äußerte anlässlich seines letzten Besuchs in Berlin den Wunsch, zuerst ein Reichskonkordat abschließen zu wollen, das die verschiedenen Länder später durch eigene Abkommen ergänzen könnten. Der Nuntius hält das allerdings für schädlich, weil Bayern dann zusätzlich durch das Reichskonkordat eingeschränkt wäre und weil man in Bayern ein Musterkonkordat mit Vorbildcharakter für das übrige Deutschland erreichen könnte. Daher erwiderte er, dass Bayern schon immer unmittelbar mit dem Heiligen Stuhl ein Konkordat geschlossen hat, dass die bayerische Regierung ein solches Vorgehen nicht akzeptieren werde und dass der Heilige Stuhl zuerst ein Konkordat mit Bayern wünsche. Matt wies Pacelli darauf hin, dass die bayerische Regierung den endgültigen Konkordatsentwurf vor Übergabe an den Landtag der Reichsregierung zur Prüfung in Bezug auf die Reichsverfassung zukommen lassen werde. Das neue Konkordat mit Bayern dürfe darüber hinaus nicht gegen das Reichsschulgesetz verstoßen, über das derzeit gemäß Artikel 146, Absatz 2 der Reichsverfassung verhandelt wird.Betreff
Formazione del nuovo Ministero bavarese – Trattative per il Concordato
Venerdì scorso 16 corrente si è alfine costituito definitivamente in Baviera il nuovo Ministero



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è rimasta al Signor von Kahr. Del resto, ad eccezione del
Ministero della Giustizia, attribuito ora al Dr. Cristiano Roth




La ripartizione dei portafogli fra i vari partiti della coalizione è avvenuta, com'era naturale, proporzionalmente, al numero dei mandati, di cui ciascuno di essi dispone nel Landtag. È così che nel nuovo Consiglio dei Ministri il partito popolare bavarese (Bayerische Volkspartei






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dei contadini – Bauernbund
I socialisti maggioritari










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Il giorno immediatamente susseguente alla formazione del nuovo Ministero, ossia Sabato scorso, feci premurosamente conoscere al Signor Matt, Ministro del Culto, che desideravo aver con lui al più presto possibile una conferenza per riprendere le trattative sul nuovo Concordato bavarese

Dopo i consueti convenevoli, ho ricordato al Signor Matt che fin dal 4 Febbraio scorso avevo significato con Nota diretta all'allora Ministro Presidente e dei Culti, Signor Hoffmann


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quale naturalmente
richiede un tempo notevole. Dietro mia preghiera, il Signor Ministro ha tuttavia aggiunto
che farà sollecitare il più possibile tale lavoro, e che anzi, senza attendere che tutte le
questioni vengano completamente studiate, mi comunicherà, man mano che i singoli punti
saranno elaborati e chiariti, il punto di vista del Governo; il che darà anche a me agio di
riferire in proposito alla Santa Sede. Allorché sarà stato raggiunto l'accordo col Ministero
dei Culti, il relativo testo dovrà essere presentato per l'approvazione, prima all'intiero
Consiglio dei Ministri, e poi al Landtag. Se questo esigesse modificazioni al testo già
concordato, dovranno necessariamente aver luogo ulteriori trattative. Finalmente potrà
procedersi alla firma della Convenzione.Non è a dissimularsi che il formulare i vari articoli della medesima costituirà un lavoro estremamente difficile e delicato. Sebbene, invero, l'attuale situazione in Baviera sia indiscutibilmente di gran lunga migliore che in qualunque altro Paese della Germania, nondimeno occorre anche qui attendersi forti contrasti. Innanzi tutto il blocco socialista, che, come si è detto, trovasi attualmente all'opposizione, sarà irriducibilmente contrario ad un Concordato, il quale, ad esempio, ammetta di nuovo in qualche guisa l'influenza della Chiesa nella scuola

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democratico, che, quantunque ridotto di numero,
potrà tuttavia nuocere considerevolmente, massime colle polemiche sui pubblici fogli.
Bisognerà quindi usare formule caute e ponderate, le quali, pur salvando la sostanza della
cosa, non allarmino troppo i seguaci del liberalismo, e costituiscano insieme un'opera
durevole, non esposta cioè ad essere senz'altro abrogata od almeno di fatto violata, non
appena i liberati [sic] od i socialisti riprendano eventualmente il sopravvento nel Governo.
Dubbio è pure l'atteggiamento, che assumerà il cosiddetto partito medio
(Mittelpartei), composto in massima parte di conservatori protestanti, benché non sia
impossibile di guadagnarlo, qualora il Governo si impegni a concedere analoghi vantaggi alla
Chiesa protestate. Dall'altro canto, anche il vecchio regalismo, tuttora vivo, soprattutto
fra i giuristi e gli antichi funzionari dello Stato, tenterà per vie indirette di
riguadagnare, in quanto è possibile, ciò che la recente Costituzione ha ad esso
sottratto.Il nuovo Concordato bavarese, infine, – e ciò costituisce una ulteriore difficoltà – dovrà rimanere nell'ambito della Costituzione del Reich



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e completare con particolari Convenzioni. Ciò, però,
sarebbe stato, a mio umile parere, dannoso, innanzi tutto perché la Baviera, ove nel momento
attuale si può sperare di ottenere relativamente più che in qualsiasi altro Paese del Reich
germanico, si sarebbe trovata legata e ristretta, oltre che dalla Costituzione, anche da
questo nuovo Concordato, ed in secondo luogo perché la Convenzione colla Baviera potrà
invece servire, se si riuscirà a condurla a buon termine, di esempio e modello per il
rimanente della Germania. Risposi quindi che il disegno di un Reichskonkordat non
sembravami attuabile, in quanto riguardava la Baviera, per Le seguenti ragioni: 1°)
Storicamente la Baviera ha avuto sinora un proprio Concordato, del tutto speciale, ed una
propria Nunziatura

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del Reich, il quale potrà muovere obbiezioni,
qualora esso contenesse disposizioni in disaccordo colla più volte menzionata Costituzione.
Per ciò che concerne in particolare la questione scolastica, sarà, inoltre prossimamente
emanata, a norma della Costituzione medesima (articolo 146
capov. 2

In tali condizioni, ed in mezzo alla presente agitata situazione internazionale ed alle immani difficoltà politiche ed economiche, colle quali lotta attualmente il popolo tedesco, dovranno svolgersi le iniziate trattative. Dio faccia che esse, malgrado tutto ciò, riescano ad assicurare stabilmente il bene della Chiesa in questa cattolica popolazione!
Chinato umilmente al bacio della Sacra Porpora, con sensi di profondissima venerazione ho l'onore di confermarmi
Di Vostra Eminenza Reverendissima
Umilissimo Devotissimo Obbligatissimo Servo
+ Eugenio Pacelli Arcivescovo di Sardi
Nunzio Apostolico